III SEZIONE – PERSONAGGI E LUOGHI DELLA SOCIALITA’ MILANESE: L'OSTERIA
Nel corso di questa parziale e non esaustiva esplorazione sulla realtà milanese molte sono le figure documentate attraverso interviste a personaggi che hanno tratteggiato e illustrato un momento della storia recente della città. Alcuni di loro, oggi scomparsi, ci hanno raccontato la loro esperienza a partire dal dopoguerra quando Milano era poco più di un borgo e dove l’osteria rappresentava il fulcro dell’aggregazione popolare.
Roberto Leydi (Ivrea -1928/Milano 2003) e Michele L. Straniero (Milano1936/Torino2000) sottolinearono con ricerche e pubblicazioni discografiche, l’importanza che ebbero le osterie milanesi come luoghi di socialità e di trasmissione della cultura popolare milanese. Leydi definiva l’osteria una sorta di Cafè Chantant popolare dove non c’era della gente che faceva spettacolo, ma un continuo scambio tra quella che era la platea e la pedana.
Michele L. Straniero sottolineava la contiguità tra il luogo/osteria e luogo/piazza dove è stato possibile mantenere la funzione di arengo al popolo. In molti casi non c’era solo l’osteria ad adempiere a questa funzione ma le case del popolo e i circoli culturali.
Le schede di presentazione proposte riguardano personaggi che, con intento aggregativo e di base a vario titolo, hanno animato il panorama culturale della città. Beno Fignon, sindacalista, scrittore e animatore musicale; Giulio Cuzzi partigiano, ingegnere minerario e organizzatore di cultura; Luciano Sada detto El Pinza gestore di osterie, infine Antonio Bozzetti partigiano, attore e cultore del dialetto milanese. Un breve accenno viene fatto anche ad una forma di danza che si è mantenuta fino al decennio scorso: il liscio ambrosiano. Su questo argomento esistono pubblicazioni e ricerche a cui facciamo riferimento per ulteriori approfondimenti che riguardano questa tradizione che si è sviluppata nelle sale da ballo più popolari della città, con le sue musiche, i suoi autori e i ballerini che eseguivano in modo eccellente la danza detta anche quattro tempi: valzer, polka, mazurca, scottis. L'abilità della coppia di ballerini stava proprio nel dimostrare versatilità e affiatamento nel continuo cambio di ritmo in un unico brano musicale. Questa forma di liscio è una peculiarità , una sorta di "nicchia ecologica" tipica della città, con i suoi luoghi, i suoi cultori ed estimatori. In questa sezione presentiamo la sintesi di una lunga ricerca.
Luciano Sada "El Pinza"
Giulio Cuzzi
Beno Fignon
Antonio Bozzetti
Associazione Culturale Il Cantastorie on line
sede: Milano - viale Beatrice d'Este 39
CF.97929380158
mail asso.ilcantastorieonline@gmail.com