CASA DA ACHADA e LEGA DI CULTURA DI PIADENA

BRUNO FONTANELLA CANTA

CD autoprodotto + libretto

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La Lega di Cultura di Piadena (CR) e la portoghese Casa da Achada di Lisbona, che hanno promosso e prodotto il CD, sono associazioni che, insieme con l’Istituto Ernesto de Martino, il Circolo Gianni Bosio e pochi altri, formano un arcipelago di realtà accomunate da modi e prospettive per il loro fare cultura, ricerca e soprattutto per il loro raccontare la storia delle classi lavoratrici. Il CD ben rappresenta questo percorso comune fatto anche di incontri, di amicizia e passione per il canto.

Sono ventinove i brani registrati tratti del vasto e inesauribile repertorio di Bruno Fontanella che dagli anni ’60 con il Gruppo Padano di Piadena è stato tra i protagonisti del panorama della musica tradizionale italiana e della sua riproposta. L’inconfondibile voce di Fontanella dallo spettacolo Bella Ciao del 1964 ha percorso le molte stagioni del canto popolare del nostro paese e ancora oggi insieme al gruppo I Giorni Cantati continua, con lo stesso entusiasmo e la stessa grinta, a far conoscere i canti popolari. Nel CD canta sia da solista che insieme a Roberto “Peto” Seniga e Leardo “Leo” Taraschi. A loro si affianca un giovane componente de I Giorni Cantati: Maurizio Corda.  Il quartetto, va specificato, è una formazione inedita, nata in forma spontanea poiché tutti e quattro hanno provenienze affini, ma diverse. Ciò non compromette la qualità dell’esecuzione che è tipica di questa zona della pianura padana, la bassa cremonese-mantovana, anzi si può affermare che questo connubio ne esalta le qualità proprie legandole a contesti e ambienti tradizionali del nord Italia. Nel libretto allegato Giovanna Marini traccia un amichevole e  “ammirato” profilo sulle capacità vocali di Fontanella che conosce da così lungo tempo e di cui si interroga su quali siano stati i veri maestri “chi gli ha insegnato a cantare così?”. La sua autorevole risposta è che esistono voci che fanno la storia, che non si dimenticano.  Fontanella ne possiede una speciale, come particolare è il personaggio da lei definito come artista del canto libero. Libertà e apertura che si riscontra nel suo approccio vocale, ricco di vibrati capaci di arrivare e raggiungere lunghe distanze e spazi illimitati. Nel mondo sonoro della vocalità orale di tradizione, aggiunge la Marini, pochi eguagliano Bruno Fontanella, la cui voce si è temprata e se possibile rafforzata in sessantanni di canti in osterie, case, sale pubbliche, templi della musica, strade e feste all'aperto, rivolgendosi in modo imparziale e con lo stesso trasporto ad un pubblico di amici come pure in spettacoli per cultori. Il libretto accluso al CD contiene la presentazione di Eduarda Dionisio, de La Casa da Achada, che racconta l’incontro con la Lega di Cultura di Piadena nel 1997, della frequentazione alle feste annuali e di come sia nata l’idea di fare il CD dal desiderio di  Roberto Seniga di “registrare come si deve tutte le canzoni che Fontanella ha in testa”. Nella sua introduzione ai brani anche lo scrittore Paolo Barbaro riconosce un grande merito alla voce di Bruno, proveniente e frutto di un impegno collettivo difficilmente ascrivibile ad un prodotto commerciale che, seppure ben confezionato, non mette in luce l’aspetto maggiormente rilevante che è la dimensione collettiva. Quello che emerge dall'ascolto è la dimensione attinente ad un contesto sociale e il restituire in forma sonora quelle istanze di libertà di cui Bruno è portatore.         I canti contenuti nel CD son raggruppati per temi: Lavoro e povertà, con una sequenza di strofette che iniziano con va va varol, il popolare grido dei paisan, i contadini della pianura Padana, e che terminano con gli Scariolanti. I tre ladroni è un canto tramandato da “Menec” Seniga di Calvatone (CR), papà di “Peto”, tratto dal repertorio del melodramma novecentesco italiano.  La Mula racconta una vicenda di estrema miseria e So’stato a lavorà a Montesicuro, canto di lavoro la cui tipica melodia laziale è probabilmente nata prima dell’800. Un altro capitolo e quello: Guerra e politica, dove alcuni brani sono tratti dal repertorio anarchico come l’Inno per l’internazionale anarchica e A morte la casa Savoia o Davanti a casa mia che esprime la contrarietà alla guerra della ragazza che aspetta il suo compagno partito soldato. Cara moglie di nuovo ti scrivo è un canto di emigrazione che fa parte anche del repertorio della Famiglia Bregoli di Pezzaze (BS).

Si passa poi a Resistenza e lotta con E’ arrivato l’ambasciatore, un testo cambiato rispetto all’originale d’autore, che racconta la fine del regime fascista. Quando bandiera rossa se cantava è canto antifascista, in versione cremonese, raccolto dalla viva voce della “Genia” Eugenia Arnoldi, madre di Gianfranco “Micio” Azzali, con Giuseppe Morandi e altri fondatore della Lega di Cultura di Piadena, e che cantò nel film Novecento  di Bernardo Bertolucci. Per dare un panorama completo della vastità del repertorio di Bruno Fontanella un cenno, infine, ad alcuni passaggi narrativi come L’erba morellina, canto di lavoro sulla raccolta dell’erba dai campi alle stalle o come  La giardiniera, brano che richiama le mascherade  carnevalesche documentate nel film di Giuseppe Morandi Il falò di Pescarolo di recentissima produzione                                                                                                           vedi nel  sito https://www.rivistailcantastorie.it/il-falo-di-pescarolo/           Altri stornelli satirici come La pisada e Il frate cappuccino, sono ulteriori esempi della versatilità vocale e testuale di Bruno Fontanella. La provenienza dei canti parte dal territorio tra Cremona e Mantova, ma si muove in altre zone d’Italia con molti brani conosciuti e diffusi anche grazie agli spettacoli di musica come Pietà l’è morta, Bella ciao, Sentite buona gente, Ci ragiono e canto, ad alcuni dei quali Fontanella ha preso parte nella sua lunga esperienza di cantore popolare e che rappresentano delle vere pietre miliari nel panorama musicale italiano.

Il CD è stato registrato presso la Cada da Achada “Centro Mario Dionisio” di Lisbona a fine agosto 2016.

 

Aprile 2017