FIERE E MERCATI MILANESI
Cibo e contesto urbano
La rilevazione sulla piazza milanese attuale prosegue con immagini relative ai mercati e alle fiere, anch'essi luoghi di aggregazione, dove passa e si esprime la vita cittadina sempre in continuo mutamento.
A questo proposito fissare con immagini diviene interessante per varie ragioni: in primo luogo come testimonianza storica legata alla documentazione e alla memoria collettiva della città. In secondo luogo l’analisi dei documenti visivi potrebbe essere da stimolo a riflessioni su nuove forme e figure che agiscono nella realtà cittadina, evidenziandone la crucialità e l’importanza con tematiche correlate. Ad esempio a nostro avviso, nel mondo dei mercati e della distribuzione alimentare l’aspetto dell’immigrazione ha giocato un ruolo importantissimo nel cambiamento. Inoltre parlando di trasformazioni della città non si può tralasciare la metamorfosi che in questi ultimi anni ha modificato il modo di vivere di una parte dei milanesi legata all'evento Expo 2015, con i suoi effetti irreversibili sull'assetto urbano.
Le immagini che vi proponiamo mettono in rilievo questi cambiamenti mostrando vecchi e nuovi mercati con nuove forme di distribuzione, soprattutto le forme di commercio legate al cibo dove molti venditori sono extracomunitari, provenienti da diverse parti del mondo.
Numerosi sono i mercati: da quello storico di viale Papiniano in zona di Porta Ticinese vicino al carcere di San Vittore dove vengono esposti commercializzati generi di vestiario insieme agli alimentari, con i suoi ambulanti, i suonatori itineranti e i vari personaggi che gravitano attorno.
Poco distante si può osservare il nuovo Mercato Comunale coperto della Darsena a Porta Ticinese dove prevale la multietnicità dei venditori e delle merci.
In questo capitolo viene fatto accenno a mercatini tradizionali come la vecchia, ma tuttora attiva, Fiera di Senigallia documentata dalle splendide foto d’inizio secolo della Raccolta Bertarelli (1) e dove tuttora si vende merce usata, mobili, quadri e oggettistica d’epoca.
(nota1) “I mestieri e le voci di Milano” del Museo di Milano – Via S. Andrea, 6 - Comune di Milano- Ripartizione Cultura- 1980 e precedente mostra dal titolo “I mestieri di Milano”.
Troverete anche altri mercati che hanno avuto vita breve e che oggi non esistono più come quello di via Lorenzini, in zona Ripamonti,nel sud di Milano, mercatino abusivo delle pulci nato spontaneamente a metà degli anni ’90 e protrattosi fino al ’98, prevalentemente con merce usata, sostituito successivamente da quello di San Donato, nell’hinterland sud e oggi spostato in viale Puglie nella stessa zona e anche questo chiuso nel corso del 2016..
In questa rilevazione un’attenzione particolare è anche rivolta alle tradizionali fiere annuali. La più importante è la Fiera degli “Oh Bej Oh Bej” che si svolge ogni anno il 7 e l’8 dicembre, fino a pochi anni fa situata in Piazza Sant'Ambrogio e adesso ubicata intorno al Castello Sforzesco. L’interesse a documentare questa fiera è dovuto al fatto che rappresenta una specificità tutta milanese e che richiama molti visitatori. Per molti anni, appuntamento fisso anche del cantastorie Franco Trincale che nel 2008 si è accomiatato dal suo pubblico proprio in questo spazio, esibendo l’Ambrogino d’Oro, riconoscimento conferitogli dall'Amministrazione Comunale.
Altra peculiarità meneghina, “El tredesin de mars” vedi link
https://it.wikipedia.org/wiki/Tredesin_de_Mars situato nelle adiacenze di Porta Romana con i suoi banchetti multicolori, è il mercato dei fiori, eredità di una antica tradizione di inizio primavera.
In buona parte dei mercati di un tempo si potevano vedere gli imbonitori o battitori, oggi quasi scomparsi, che decantavano la merce e attraverso una sorta di piccola rappresentazione di teatro spontaneo
invogliavano la gente all'acquisto.
Orlando Rusconi è un rappresentante di questa attività commerciale oggi pressoché estinta. Nell'intervista del febbraio 2003 racconta come ha iniziato, i suoi maestri, le tecniche e il contesto dei mercati dell’epoca, dal dopo guerra fino agli anni ’80. Informazioni sugli imbonitori e su Orlando Rusconi si possono trovare sul volume Milano e il suo territorio –Silvana Editoriale 1986 vol. II –Riccardo Grazioli Il linguaggio dell’imbonimento da pagg.47/90.
Dai mercati al cibo il passo è breve. Oltre a fiere e mercati in questi ultimi anni lo sguardo si è soffermato su nuove realtà che si sono affermate in molte zone della città: cibo di strada e mercatini autogestiti e auto organizzati di piccoli produttori. Sul cibo di strada il materiale raccolto è composto da istantanee riguardanti due quartieri di Milano: Zona Romana e Zona di Porta Ticinese. A promuovere queste iniziative oltre alle classiche organizzazioni, Coldiretti e Confagricoltura, sono nate vere e proprie associazioni di piccoli produttori come “Terre in Moto”, “Genuino Clandestino” e “Fuori Mercato”.
Anche una importante emittente milanese “Radio Popolare” da alcuni anni si è fatta promotrice di un
mercato “a filiera corta” denominata “Popogusto”, che si svolge due volte al mese in circoli ricreativi e filantropici (Arci Bellezza e Società Umanitaria) o spazi comunali ( Rotonda della
Besana). Anche di queste nuove forme di “commercio alternativo” si trovano testimonianze nelle immagini.
Abbiamo voluto aggiungere anche i mercatini dei piccoli protutori di generi alimentari “a km zero”che trovano
accoglienza negli spazi occupati della città o presso i Centri Sociali Autogestiti. Anche di queste nuove forme di commercio troverete testimonianza nelle immagini che evidenziano la
diversità degli stili di vita oggi in rapida evoluzione.
Per chiudere questa parte dedicata a fiere, mercati e al cibo, proponiamo una emblematica immagine dell'inverno 2016 che per contrasto, presenta una normale giornata milanese presso la Onlus “Pane Quotidiano” di viale Toscana che raffigura gente in coda, più di tremila al giorno, per ottenere alimenti gratuiti per sfamarsi.
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