Tito Saffioti

 

Gente a cui si fa notte innanzi sera La pena di morte nella storia

 

BookTime – Milano – 2018 – pp.244 - € 20,00

 

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Tiso Saffioti, giornalista, scrittore, saggista, si occupa prevalentemente di studi sul folklore e di storia medievale con particolare riferimento ai giullari e ai buffoni di corte. Su questi argomenti ha scritto diversi libri tra i quali “I giullari in Italia”

 Con questo ultimo lavoro affronta un argomento che ha attraversato e ancora attraversa tutta la storia dell’umanità: la pena di morte e le esecuzioni capitali. Come scrive nel primo capitolo:” Le grandi civiltà, quelle che hanno consentito al mondo di compiere sostanziosi avanzamenti culturali e tecnologici – come quella egiziana, cinese, greca, romana, l’Europa rinascimentale -, sembrano essersi distinte in quest’ambito da quelle “barbare “e “incivili” soltanto per un uso più raffinato della tecnologia”.

Si può affermate che da che esiste il mondo chi detiene il potere si attribuisce il diritto di condannare a morte coloro che commettono reati di varia gravità. L’autore ha raccolto trentasette documenti con le descrizioni di esecuzioni capitali in un ampio arco di tempo che va dal VII secolo d.C. al 1930.

Sono testimonianze dirette, scritte sia da personaggi famosi come Pietro Verri, Charles Dickens, Mark Twain, George Orwell e altri, sia resoconti di cronisti e letterati del tempo. Anche i cantastorie composero ballate, diffuse con fogli volanti, riguardanti supplizi ed esecuzioni capitali che avvenivano alla presenza del pubblico nelle piazze delle città.                                                                    L’impiccagione di Angelo Maria Secchiarolo, avvenuta in Ancona l’11 giugno 1729, è raccontata, con particolari raccapriccianti, in versi in ottava rima, da un anonimo cantastorie. Del resto lo spettacolo della morte attirava enormi folle che pur di vedere l’evento da vicino passavano la notte precedente all’addiaccio vicino al patibolo .Scrive Saffioti:” si potrebbe quasi credere che l’abitudine ad assistere a tali scene di pubblica violenza finisse con l’annullare ogni drammaticità e rendesse, a molti, tali spettacoli nulla più che occasioni per svagarsi: la birra e il vino scorrevano a fiumi tra scherzi di cattivo gusto, mentre i borseggiatori allungavano la mani nelle tasche altrui e donnine compiacenti offrivano le loro prestazioni a modico prezzo”. Ecco allora che protagonisti della piazza come i cantastorie non potevano mancare con i loro fogli volanti dove narravano racconti più o meno verosimili sulla vita del detenuto, il reato per cui era stato condannato, sul presunto pentimento e le sue ultime ore di vita. Ad esempio nel 1894 il cantastorie Cini Pietro diede alle stampe un foglio volante con una sua composizione dal titolo “Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio. Santo (non Sante) Caserio fu l’anarchico lombardo che pugnalò a morte il Presidente della Repubblica Francese Sadi Carnot e per questo fu ghigliottinato a Lione il 16 agosto 1894.

Altra interessante testimonianza, databile tra il 1710 e 1716, è quella del frate domenicano francese Jean-Baptiste Labat che riporta i singoli costi di una esecuzione capitale mediante impiccagione a Civitavecchia: spese di viaggio e pagamento del boia, allestimento della forca, legname, scale, corde, sapone ecc.

I racconti contenuti nel libro, selezionati con competenza da Saffioti, sono ricchi di informazioni, notizie ed aneddoti che danno una precisa panoramica della pena di morte in Italia, come recita il sottotitolo.

La stessa esecuzione della sentenza aveva una diversa applicazione dato che ai plebei s’infliggeva la degradante e dolorosa impiccagione, ai nobili invece era di solito riservata la decapitazione.

Purtroppo la pena di morte in molti paesi “civili” è ancora uno strumento utilizzato quotidianamente, non un retaggio del passato, nonostante anni di battaglie civili, appelli, mobilitazioni, moratorie nelle esecuzioni. Come amaramente conclude l’autore:” è molto probabile che proprio in questo momento, da qualche parte nel mondo, qualcuno stia salendo i gradini del patibolo che lo porteranno a una morte prematura”

Una ricca sezione di immagini e fotografie esemplifica quanto descritto nei racconti, dando una panoramica di come l’esecuzione capitale sia stata raffigurata dai pittori nelle diverse epoche. 

 

Novembre 2018