VITO SANTANGELO

 

LA MIA VITA DI CANTASTORIE

 

VICENDE AUTOBIOGRAFICHE DI VITO SANTANGELO CURATE E INTRODOTTE DA MAURO GERACI

 

GRAFO EDIZIONI BRESCIA - 2006pp.176 € 20,00

 

 

 

Vito Santangelo è oggi uno dei più importanti cantastorie siciliani di tradizione. Con la sua prima storia Matri assassina vinse, nel 1958, il Premio Trovatore d’Italia assegnato dall’Associazione Italiana Cantastorie (AICA). Ha una vastissima produzione di testi, edizioni a stampa , una nutrita discografia e partecipò con il poeta Ignazio Buttitta, nel 1964, al film di Ugo Gregoretti La disfida di Roma.

 

La mia vita di cantastorie, la sua più recente esperienza, è un libro dove, a fasi successive, Santangelo ha unito, come in una immaginaria composizione, forme, tratti e profili relativi alle proprie consapevolezze esistenziali.

 

Esistenza protesa verso la piena realizzazione dell’arte di cantastorie. Simile a quella dell’artigiano, capace di realizzare finemente con le proprie mani prodotti unici. Un mestiere che non si apprende sui banchi di scuola, ma solo sulla piazza a stretto contatto con la gente . Professione tra le più belle e difficili poiché richiede molte capacità, spesso innate: vocali, musicali, creative,soprattutto comunicative, oltre al continuo rinnovamento nel dialogo con il proprio pubblico, doti speciali anche nel saper interpretare il pensiero popolare.

 

Il libro consta di una prefazione scritta dall’antropologo Mauro Geraci che contestualizza e descrive dall’interno la poetica, la mediazione culturale e le dinamicheche i cantastorie praticano nel vasto mondo della piazza e accompagna il lettore verso la piena comprensione della parte dedicata alla narrazione. Qui l’ottica si trasforma, non più la piazza bensì la casa diventa punto di partenza. Vito Santangelo racconta fatti, vicissitudini, dolori, amicizie, memorie indelebili filtrate attraverso la lente introspettiva dell’auto-riflessione. Intima dimensione narrata, da cui emerge la ricostruzione del suo sentire.

 

Nella miseria del dopoguerra, Santangelo ci descrive la sua grande passione, se stesso ragazzo, mentre seguiva, incantato, i cantastorie che periodicamente arrivavano nella piazzetta del suo paese, Paternò, in provincia di Catania, dove è nato nel 1938. Ammaliato dalle storie che declamavano, assimilava con gli occhi ogni movimento, ogni coloritura della voce, seguiva tutti i quadri dei loro variopinti cartelloni. Tutto lo interessava: la musica, il gesto, i silenzi, il pathos che diffondevano, l’atmosfera magica che il cantastorie crea dal nulla attingendo dalla vasta e illustre scuola siciliana. E un giorno prese coraggio e si presentò al cantastorie Paolo Garofalo, che poi divenne suo socio, girando insieme nelle piazze dei paesi della provincia di Catania. Da allora, dall’età di 17 anni tutta la sua esistenza è dedicata alla creazione delle storie, alla realizzazione dei fogli volanti, ai cartelloni, alla musica, al pubblico. Molte sono state le vicissitudini, le avversità, gli alti e bassi di una professione che, soprattutto negli anni ’80 del secolo appena trascorso, ha vissuto momenti di notevole crisi, ma la passione ha preso il sopravvento e Santangelo oggi, all’età di 68 anni, è ancora sulla piazza ed è conosciuto in molte parti del mondo, dove ha fatto tournèè, film, rappresentazioni teatrali e televisive.

 

Mauro Geraci nella prefazione descrive come il diario/quaderno è diventato libro. Del rapporto di fiducia e di affetto che ha legato l’anziano cantastorie al giovane continuatore della sua arte. Ricordiamo che Geraci è anch’egli cantastorie, ha realizzato una approfondita ricerca, pubblicata nel 1996, su Le ragioni dei cantastorie. Poesia e realtà nella cultura popolare del sud, edizioni “Il Trovatore”, primo studio sistematico sulle poetiche dei cantastorie.E’ anche autore del volume pubblicato nel 2002 Il silenzio svelato. Rappresentazioni dell’assenza nella poesia popolare in Sicilia. Così da profondo conoscitore, da antropologo e da studioso Geraci ha fatto un ulteriore passo verso la comprensione di questo mondo complesso, realizzando quanto teorizzato,divenendo cantastorie. Nel sito www.geracicantastorie.com si possono ascoltare le sue ballate di impegno sociale, contro la guerra e la mafia, in questa piazza virtuale dove la tradizione dei cantastorie siciliani si rinnova e trae nuova linfa vitale.

 

La mia vita di cantastorie, è anche ulteriore testimonianza dell’incontro tra Vito Santangelo e Mauro Geraci, l’autore e l’antropologo che da parecchi anni segue col cuore e con la mente l’operare dei poeti cantastorie siciliani*.

 

Sul numero 25 de Il Cantastorie del 1987, in occasione di una intervista realizzata da Gian Paolo Borghi e Giorgio Vezzani alla Fiera di Santarcangelo di Romagna, Santangelo, parlando della sua attività , annuncia “il libro della mia storia che, se capita, lo faccio pubblicare…” . La pubblicazione di questo volume è il raggiungimento di un obiettivo importante che Santangelo si è prefisso da lungo tempo e che oggi ha portato a termine.

 

 

 

Ottobre 2006