22 NOVEMBRE 2009

Milano ex chiesetta Parco Trotter

DAI CANTASTORIE ALLA RISAIA

Pomeriggio musical poetico sul canto di risaia e da cantastorie

 

L’incontro/ conferenza sul canto popolare riguardante il repertorio canoro di Paola Mazzola,classe 1923, ex mondina, si è svolto nel pomeriggio di domenica 22 novembre 2009 a Milano presso la chiesetta del Parco Trotter.

Organizzato dalla Associazione culturale “Il Treppo” e dalla  redazione milanese della rivista “Il Cantastorie”,  ha visto la collaborazione dell’Associazione  Amici del Parco Trotter, dell’Associazione Casa della Poesia, della trasmissione radiofonica “La sacca del diavolo” di Radio Popolare Network e il contributo del Consiglio di Zona 2

Il pomeriggio musical poetico si è aperto con Claudio Piccoli,  redattore milanese della rivista di tradizioni popolari Il Cantastorie, che, insieme a Tiziana Oppizzi, hanno approfondito il ricco e inedito repertorio canoro di Paola Mazzola.

Più di quaranta brani di cui una parte relativi al repertorio da cantastorie e altri di risaia.  Oltre alla esposizione degli obiettivi dell’indagine, è stato evidenziato il percorso dialettico, compiuto da questi canti, che dal mondo dei cantastorie raggiungono quello della risaia dove vengono fatti propri e divulgati dalle mondine in forme e stili diversi.

Tito Saffioti, scrittore giornalista esperto  del mondo dei giullari e buffoni, “antenati” degli odierni cantastorie, ha messo in luce gli aspetti comuni e le differenze con gli aedi moderni. L’intervento è stato valorizzato da una lettura inedita di  brani tratti dal suo ultimo lavoro “Gli occhi della Follia”, saggio dedicato alla figura del giullare . 

Giancarlo Nostrini, giornalista e conduttore radiofonico di Radio Popolare Network, ha proposto l’altro tema della giornata: il mondo della risaia. Dalle mondine di ieri a quelle odierne che si ripresentano in forma diversa e a volte tornano seppure nelle mutate condizioni del mondo agricolo degli ultimi anni.

Tiziana Oppizzi, della rivista di tradizioni Popolari Il Cantastorie, ha descritto la ricerca sul repertorio canoro e la vita in risaia di Paola Mazzola, attualmente pensionata residente a Opera, comune dell’hinterland milanese.

Intento dell’indagine è quello di ricostruire il cammino che dal canto del cantastorie- passa attraverso il foglio volante e da questo all’informatrice. A distanza di molti anni Paola Mazzola rammenta e trasmette, in forma inalterata, le storie apprese in piazza, entro cui si ritrova e  che ancora rivive totalmente.

Come spesso accade nel corso della ricerca, emergono altri aspetti legati al vissuto, all’esperienza della risaia e al mondo agricolo significativi e ugualmente importanti, che vale la pena di far conoscere insieme all’aspetto canoro.

Un percorso mutevole, compiuto da questi canti, che a differenza del repertorio della canzone narrativa del genere che viene definito “epico-lirico”, consolidato e per così dire tesaurizzato in un patrimonio “stabile”, viene continuamente incrementato dal succedersi di nuove composizioni. Il repertorio da cantastorie   ha subito una più rapida usura,  sottoposto più di altri ad una forma di “consumismo culturale” che ne ha accelerato la dissolvenza.

Nel racconto Paola Mazzola descrive il contatto emozionale che suscitava in lei e nelle sue coetanee la venuta del cantastorie nel vicino mercato di Cava Manara (PV), come si identificava nella storia cantata e come prendeva parte alle vicende del fatto narrato, indipendentemente dalla autenticità o meno dell’episodio. Dal Fanciullo bruciato nel pozzo, al caso di Caterina Fort; dalla guerra in Africa, al Giro d’Italia con i suoi campioni. Profonda impressione che si evince dal fatto che per tutta la vita ha conservato nella mente questo bagaglio immateriale, sicuramente poco cantato nel corso della sua vita, e che in fase di registrazione, ha rivissuto e commentato con la stessa partecipazione emotiva e la medesima considerazione di autenticità del fatto. Memoria  che prende  origine e nasce da quel fenomeno di identificazione/ partecipazione al fatto narrato, oggetto di studi antropologici che hanno evidenziato quella sorta di scossa comunicativa che passa  dal sentire personale ed esclusivo del cantastorie allo spettatore, genesi di un ricordo così vivo .

E stato proiettato un video  autoprodotto dal titolo “Signori se mi assiste la memoria” con frammenti di canti registrati durante la ricerca (svolta dal maggio 2007  all’agosto 2008), insieme a  immagini  di repertorio di cantastorie attivi nelle piazze del nord Italia  nel ‘900 e fogli volanti provenienti dell’archivio de Il Cantastorie.

A sorpresa è intervenuto il prof. Vincenzo Viola, della Associazione “Casa della Poesia”, con letture commentate di poesie riguardanti le mondine  scritte tra il ‘700 e l’’800 e una, inedita, di Alda Merini, poetessa recentemente scomparsa.

La signora Paola Mazzola,  con la sua carica vitale, la sua simpatia e vivacità  ha raccontato l’esperienza di vita in risaia, spiegando al pubblico cosa ha rappresentato per lei il canto nel duro lavoro della risaia e dei campi e ha cantato alcuni brani del suo repertorio insieme al Coro Ingrato, condotto da Ezio Cuppone, che ha concluso la giornata con alcuni esempi sempre tratti da questo vasto e inedito repertorio .

Al termine dell’iniziativa, molte persone si sono dimostrate affascinate e interessate  all’esperienza di Paola Mazzola che ha continuato a raccontare con entusiasmo aneddoti della sua vita in risaia.

Una estrema sintesi della giornata del 22 novembre 2009 si può vedere su  http://www.youtube.com/watch?v=PmKExw4Az60