Leoluca Cascio (a cura di)

Presentazione di Sergio Bonanzinga

LA MIA STORIA  Turiddu Bella

FONDAZIONE IGNAZIO BUTTITTA -Palermo -2020 pp. 215 s.i.p.

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Leoluca Cascio, curatore di questo volume, è un cultore e studioso di antropologia e tradizioni popolari. Presidente dell’associazione “Prometheus” di Corleone, fa parte del consiglio direttivo del “Civitan International” sezione Palermo e socio dell’Associazione “Giuseppe Pitrè “. Ha lavorato presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo ed attualmente al Comune di Corleone Ufficio Cultura e Spettacolo.                        

Il libro è stato realizzato anche con il contributo della Fondazione Ignazio  Buttitta, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dalla Regione Sicilia, dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

Il volume, che si apre con una presentazione di Sergio Bonanzinga, offre un lavoro completo composto da un’autobiografia, bibliografia e discografia. Il tutto curato da Cascio che ha raccolto buona parte della sterminata produzione poetica di Turiddu Bella, nato a Mascali, in provincia di Catania, nel 1911. Importante il contributo della figlia, Maria Bella Raudino, che ha messo a disposizione il manoscritto inedito dell’autobiografia insieme ai tanti scritti e poesie inedite del padre, strumenti comunicativi per esaltare la cultura della sua terra, passione che lo ha accompagnato fino al 1989, data della sua morte.  

Due testimonianze, raccolte da Aurora Lo Pinzino, esplorano ulteriormente la figura del poeta, quella della figlia, Presidente del Centro Sudi a lui dedicato, erede culturale e lei stessa poetessa, che ha dedicato la sua vita a raccogliere e valorizzare l’opera del padre. Un altro illustre testimone dell’opera di Turiddu Bella è Gian Paolo Borghi, studioso ricercatore, che insieme a Giorgio Vezzani ha collaborato dagli anni ’60 del Novecento alla realizzazione della rivista di Tradizioni Popolari “Il Cantastorie”. Nella testimonianza si evince che dal 1960 al 1975 Turiddu Bella ha partecipato a numerose Sagre dei Cantastorie: Piacenza, Grazzano Visconti, Bologna, alla Fiera Millenaria di Gonzaga  e i suoi testi sono stati cantati da molti cantastorie allora in attività, nel libro infatti sono raccolti numerosi fogli volanti, componimenti poetici e libretti.

La mia storia di Turiddu Bella è un lungo cammino che si dipana per tutto il ‘900: Infanzia, Adolescenza, Gioventù, Età matura, Vecchiaia sono le tappe e i capitoli ripartiti cronologicamente. Scritti, composizioni, storie, cronache di un poeta popolare puro, ultimo anello della catena che parte da una società agro pastorale e si sviluppa nella modernità.                                                                    Versificatore storico dei testi più celebri dei cantastorie siciliani che in questo volume assumono un ruolo importante come protagonisti e al tempo stesso testimoni di questa antica arte. La prima collaborazione di Turiddu Bella con i cantastorie dell’epoca fu con Orazio Strano cantastorie di Riposto. Seguirono quelle con Cicco Busacca cantastorie di Paternò e con l’altro grande poeta dei cantastorie Ignazio Buttitta. Negli anni ‘50 fu nominato “Responsabile per la Sicilia” dall’A.I.CA. (Associazione Italiana Cantastorie) fondata da Lorenzo De Antiquis. Sulla storica rivista “Il Cantastorie”, Bella ha documentato l’attività di collegamento e di divulgazione della poetica dei cantastorie siciliani con tanti articoli riguardanti anche gli usi e le tradizioni della sua terra, collaborando anche alla rubrica “Notiziario AICA”.

Nel volume la figura di Turiddu Bella si mostra in tutti i suoi poliedrici interessi: traduttore e divulgatore popolare di testi da Montale a Quasimodo in dialetto siciliano. Maestro di storie: dall’eruzione dell’Etna alle invasioni barbariche. Appassionato ricercatore di vocaboli arcaici di cui forniva spiegazioni e definizioni, inserendo poi questi contenuti nelle sue raccolte di poesie.                  Uomo di grande valore morale e senso dell’amicizia per i cantastorie che lo hanno contraccambiato dedicando a lui numerose poesie.

La scelta di fare memoria, dopo oltre trent’anni dalla scomparsa di Turiddu Bella, è opera meritoria per far conoscere la produzione letteraria di quello che è tra i più rappresentativi “poeti dei cantastorie” siciliani all’interno della grande storia del ‘900.                                                                                                                     Dopo la sua morte, in anni più recenti, il Centro Studi a lui dedicato, continua a studiare e partecipare le proprie conoscenze sulle tradizioni popolari, la lingua siciliana e tutti gli elementi della cultura e della tradizione studiate da Turiddu Bella. Quest’ opera di divulgazione si è concretizzata in convegni, conferenze, mostre e con l’istituzione di un importante “Trofeo di poesia popolare” che ha censito nel corso delle ventisette edizioni la maggior parte dei poeti popolari di Sicilia. Nel 2013 il Centro Studi è stato iscritto al R.E.I.S. (Registro delle Eredità Immateriali Sicilia) e ricevuto il riconoscimento Unesco.

Nella presentazione Sergio Bonanzinga sottolinea la complessa figura di Turiddu Bella che da profondo conoscitore della cultura siciliana ha saputo nei suoi versi condensare cronaca, immaginario, religione e politica e attraverso i fogli volanti dei cantastorie che lo hanno accompagnato nel suo cammino svolgendo una importante funzione di divulgazione culturale e di testimone del mutamento. 

 

Di grande pregio anche il corredo fotografico dell’opera, una vera e propria testimonianza che trascende la microstoria per intrecciarsi ai grandi fatti storici del ‘900.                                                                                                                     Febbraio 2023