JOSEPH FREMDER

UN ALTRO BANCARIO È POSSIBILE

Edizioni Colibri- Milano  2023 pag. 153 €. 15

www.colibriedizioni.it

 

UN ALTRO BANCARIO È POSSIBILE “scontri e incontri di un ex segretario nazionale da sempre agitatore degli addormentati” è stato presentato domenica 4 febbraio presso il Centro Sociale Cox 18 a Milano, con l’intervento musicale di Cantosociale e Betty Gillmore cantante e poetessa afroamericana. Joseph Fremder parla della sua storia in relazione a quella Milano sommersa che ha rifiutato di darsi per vinta.  Racconta come sia ancora possibile portare avanti lotte ed esperienze che mettano al centro le categorie dimenticate, ma è anche la storia di una e più vittorie per l’affermazione di una Milano “altra” solidale, che mette al centro l’individuo e non il profitto. Evoca con immagini e aneddoti un’atmosfera che attraversa la Milano dagli anni’80 e arriva sino ad oggi e che quasi mai viene ricordata.                                                                                              È anche la storia dell’esperienza lavorativa di Joseph Fremder e di un gruppo di giovani bancari che darà vita ad una sperimentazione unica nel suo genere. Una pratica di sindacalismo di base all’interno di una categoria come i bancari considerata tra le meno combattive e allineate con il potere delle banche. Nella sua prassi incrocia e trae linfa vitale da personaggi di alto profilo culturale come Primo Moroni, Ivan Della Mea, Cesare Bermani, Fausto Amodei e altri che lo affiancano in questo percorso libertario. Il libro ricostruisce le vicende di quegli anni, immergendoci in un’atmosfera di grande entusiasmo e fervore creativo, in grado di incidere sulle condizioni di tutti i lavoratori del settore, ma rivolto anche all’esterno, alla città vista con lo sguardo degli ultimi.

Questa pubblicazione è soprattutto la rappresentazione di un’esperienza e di un lavoro culturale, tramite diversi strumenti associativi come “Alambrado” sodalizio culturale di pronto e concreto intervento che si batte contro le barriere architettoniche ma non solo. L’organizzazione di “Libriamoci” che ha al centro il libro come strumento sociale da diffondere gratuitamente presso i luoghi di pena come il carcere di San Vittore e in altre strutture dove l’amministrazione pubblica è praticamente inesistente. In questo percorso un ruolo importate è stato quello musicale di Cantosociale che ha accompagnato l’avventura di Joseph Fremder dal 1979 ad oggi.                                                                              Cantosociale è un gruppo che porta avanti la tradizione in transizione cioè dai canti popolari, canzoni e poesie, inserisce un po' di teatro popolare e monologhi per risvegliare passioni collettive, rabbie e gioie da condividere. Si canta di lavoro, diritti e libertà con il piacere di far festa con balli tradizionali.  Alla presentazione del libro sono intervenuti due suoi componenti: Piero Carcano, autore tra l’altro di una versione “bancaria e precaria” di Bella Ciao che prende spunto dalla tradizione di risaia per arrivare ad oggi e Gianni Rota strumentista e voce del gruppo.    Esperienze, sperimentazioni che faranno della Milano non sedotta dall’individualismo, dal rampantismo, dal lavorismo e dal successo effimero uno dei laboratori più interessanti della scena alternativa e resistente, nel passaggio dal vecchio al nuovo millennio in Italia e in Europa.

Dalla commistione di queste esperienze è possibile ricostruire una storia “altra” di Milano, quella che passa per il Centro Sociale Cox 18, da via dei Transiti, dal Leoncavallo, che coinvolge intellettuali, scrittori ma che si può ritrovare nei canti delle mondine, nella presentazione delle inchieste del cantiere sociale, di Sensibili alle Foglie, nelle lotte contro la precarietà e il Job act. Che si scopre nella Fondazione  “Prosolidar”, attiva nell’ambito della solidarietà, San Precario e la Mayday del 1° maggio, le assemblee per organizzare la partecipazione al G8 di Genova 2001, la denuncia della mattanza della polizia in quei giorni, le lotte singole e collettive dei lavoratori e delle lavoratrici, la solidarietà ai detenuti e ai disabili, per un’informazione libera e non ghettizzata, per un lavoro e una “città possibile” auspicata e resa tangibile nei libri di Ivan Della Mea.                                                                                                                Poche cose sono importanti come riportare alla luce la materia umana sepolta da stereotipi e pregiudizi e dalla cancellazione della memoria. E questo libro lo fa benissimo in forma lieve e ironica. Inoltre nelle sue pagine si capisce che proprio questa è la ricetta: provare e sperimentare senza fermarsi all’apparenza. Di qui una rocambolesca storia sindacale autonoma che porterà Fremder anche a scontri con i vertici dei sindacati dei bancari sfociati con varie espulsioni. È una vicenda individuale ma anche collettiva, capace di smuovere le proprietà che contano, ma prima ancora capace di confrontarsi con l’insidioso mondo dei media, passando dai volantinaggi e al costante dialogo con i lavoratori. Forse mai come ora, quando la scomparsa degli orizzonti storici produce l’effetto d’un presente eterno e privo di sbocchi, risalta l’importanza di disporre di materiale critico con cui sciogliere le verità immutabili e riscrivere le pagine di un mondo migliore.

Il libro è accompagnato da immagini che documentano il suo poliedrico e creativo percorso nei vari settori d’intervento e le imprese sindacali di Joseph Fremder che afferma “Nella vita non conta quanti passi fai, ma le impronte che lasci”.

La prefazione è di Andrea Fumagalli e la postfazione di Tommaso Spazzali.

 

Per richieste

Joseph.fremder@unisin.it

libreriacalusca@yahoo.it

colibri2000@libero.it

 

AUDIO PRESENTAZIONE LIBRO

https://archive.org/details/un-altro-bancario-e-possibile-03-02-2024 

 

VIDEO CLIP  DI PRESENTAZIONE

https://archive.org/details/un-altro-bancario-e-possibile

 

Febbraio 2024