A cura di ANPI sezione Vigentina in collaborazione con Municipio 5 Milano, ANPI Provinciale, Arci Bellezza, FIOM-CGIL Milano                                                               VIA BELLEZZA 16: DAL MUTUO

SOCCORSO MANFREDINI AI GIORNI NOSTRI

Mimesis Edizioni Collana Eterotropie 2025

Pag.130, ill. €.10,00

www.mimesisedizioni.it

 

 “Storia di chi costruì l’edificio e di coloro che lo animarono e lo animano tuttora” è il sottotitolo che racconta più di un secolo di solidarietà e socialità della città di Milano. Il libro intende rappresentare i cambiamenti, gli sviluppi e le finalità di questo stabile situato in via Bellezza 16 a Milano. Nell’epoca della sua edificazione la zona sud “Romana Vigentina” era una cintura di collegamento tra città in via di industrializzazione e la campagna. Prima realtà artigiane, in seguito una miriade di grandi, medie e piccole entità produttive che via via ridisegnavano il territorio e che non si limitavano all’attività produttiva, ma espandevano il loro interesse al terreno sociale e alla cooperazione.

Negli anni precedenti i moti rivoluzionari del 1848 si sviluppano in Piemonte e Lombardia i primi sistemi di produzione capitalistica e di conseguenza i primi nuclei di proletariato industriale. Una parte della borghesia si pose il problema di come affrontare la “questione sociale”. In Italia i nuovi imprenditori fusero la questione patriottica risorgimentale con la questione sociale declinata sul paternalismo per larghi strati della popolazione in condizioni di profonda miseria. Tra i primi promotori di iniziative a favore dei meno abbienti furono, nel milanese, Federico Confalonieri e il conte Luigi Porro Lambertenghi, lo strumento era prevalentemente la filantropia.

Le tre componenti principali della cooperazione filantropica furono quella liberal-democratica, attraverso le Società di Mutuo Soccorso, quella cattolica attraverso il credito cooperativo e quella mazziniana che nasceva dalla convinzione di poter emancipare gli operai dal capitale, rendendoli essi stessi capitalisti attraverso l’associazione. Accanto all’intervento assistenziale si evidenziò la necessità di garantire attraverso le SOMS anche il controllo sociale.

Le Società di cooperazione sociale stimolavano la partecipazione, il mutuo aiuto e il sostegno dei cittadini più bisognosi, per lo sviluppo e il benessere comune. La Società di Mutuo Soccorso “Manfredini” diventata nel tempo circolo “Arci Bellezza“ fu una di queste, la più longeva e conosciuta nella zona.  Nata il 3 aprile 1910 da esperienze artigiane precedenti, fu progettata dall’ingegnere Achille Manfredini. In osservanza ai principi di solidarietà e mutualità, fondamenta del Mutuo Soccorso, fornì spazi per il miglioramento professionale, di apprendimento e culturale dei Soci. Prerogative tutt’ora rispettate e che conservano ideali, principi, valori di grande autenticità e importanza universale.                                                                                                 A ricucirne i fili della storia l’ANPI Sezione Vigentina e Provinciale, in collaborazione con Municipio 5, l’ARCI Bellezza, la FIOM-CGIL Milano.

Al “Bellezza” dalla Liberazione ad oggi hanno trovato casa moltissime realtà socio-culturali e ricreative come la “Casa del Popolo” e la sezione Anpi Vigentina che quest’anno celebra gli 80 anni di presenza in questo edificio. Il circolo ARCI  in questo luogo attua il suo impegno di partecipazione nel tessuto urbano di Milano con una politica di promozione legata all’associazionismo che proprio in questo luogo ebbe avvio e sviluppo, in ambito, educativo, teatrale, ambientale, per ragazzi. In ambito sportivo non si può non ricordare la palestra di pugilato sita nel seminterrato dell’edificio e dove furono girate alcune sequenze del famoso film “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti. E ancora la sezione “Danze Popolari” che a partire dagli anni ‘80 del 900 ebbe un incremento notevolissimo organizzando corsi, concerti e stages, la sezione “Tango Argentino” con trent’anni di esperienza.  Inclusione, impegno sociale e integrazione come la scuola di italiano per stranieri, le attività di supporto della sezione “Donnexstrada” , l’Arci Gay, i CAMP estivi per bambini e una miriade di attività musicali e ricreative di cui quelle elencate sono una minima parte dell’intensa attività e della vivacità che si respira grazie ai sempre nuovi progetti che vengono accolti e portati avanti. Ecco perché questi edifici storici sono di una attualità eccezionale che va difesa e partecipata in quanto attraverso la riscoperta della memoria ci fanno capire l’importanza di questi luoghi per costruire una società migliore più giusta e solidale.                                                                                                                                  

 Maggio 2025