DINA BOLDRINI

Dina Boldrini                                          Castelfranco Emilia (Modena) 1929-2018 

dal sito dell'enciclopedia delle donne 

http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/dina-boldrini/

Scheda a cura di Gian Paolo Borghi

 

 

Dina Boldrini è la decana delle cantastorie italiane. Figlia d’arte, rappresenta la seconda generazione dei cantori ambulanti della famiglia (il figlio Gianni Molinari, nato nel 1961, ne costituisce invece la terza): il padre Adelmo e la madre Olga Cocchi iniziano ben presto a portarla con loro quando si esibiscono alle fiere e ai mercati, inizialmente nei dintorni e quindi in più ampi ambiti territoriali emiliani, romagnoli e marchigiani. In anni successivi e per breve tempo farà parte del gruppo canoro e musicale anche la sorella Vanna, nata nel 1945.

 

Dina eccelle nel canto e nella fisarmonica, ma da giovane non disdegna di esibirsi anche alla batteria, che i cantastorie chiamano Jazz Band. Fin dall’età di sei anni, la sua si rivela una vita per la musica e per la “piazza”; dopo la scuola dell’obbligo, si aggrega in modo sistematico ai genitori che, non di rado, fanno spettacolo anche con altri cantastorie emiliani come Marino Piazza (Piazza Marino, poeta contadino), Mario Bruzzi (il cavaliere) e Antonio Scandellari (Tonino).

 

La sua presenza incrementa e vivacizza il treppo: questo è il termine, nel gergo della piazza, che definisce il circolo di ascoltatori che si forma attorno agli artisti in esibizione. Stampati su multicolori “fogli volanti” o “canzonieri”, i testi che il gruppo familiare esegue sono in massima parte composti da Adelmo Boldrini e vengono intervallati da virtuosistici assoli e duetti di fisarmonica di Dina e del padre: eseguono non soltanto musica leggera e ballo liscio, ma anche brani di operetta e di musica verdiana, in pieno stile emiliano.

 

Negli anni del secondo dopoguerra Dina e la madre interpretano magistralmente una composizione paterna, il Contrasto tra suocera e nuora, ironica “baruffa” cantata nella quale le due figure femminili si “beccano” a vicenda provocando le risate di un pubblico composto in maggioranza di uomini. L’incipi introduce le successive “diatribe”:

 

Il dì del matrimonio sembra una cuccagna
si mangia tutti allegri si beve lo sciampagna
la sposa poi si gode a dire alla mammà
è questa la mia casa per tutta l’eternità
.

 

Una delle strofette riservate alla nuora-Dina esemplificano i toni del contrasto:

 

A queste tal parole rimasi impressionata
perché io pretendevo non esser comandata
ed ora io comprendo vuoi comandare tu
io non ti dico mamma non ti do retta più
.

 

Il ruolo che Dina assume nelle esibizioni è sempre da protagonista e gli anni Cinquanta sanciscono pienamente il suo successo popolare: il suo repertorio spazia dalla satira agli avvenimenti di cronaca, dal canto sociale al testo umoristico. A partire dagli anni Sessanta, consegue una notorietà a più ampio respiro grazie alle partecipazioni ai vari Festival Nazionali dei Cantastorie, denominati Sagre; in quel periodo inizierà anche a comporre propri testi.

 

Nel 1968, in particolare, scrive una toccante composizione, riferita ad un tragico fatto di cronaca successo nell’hinterland bolognese, La tragedia di Casalecchio di Reno, che provoca la morte di cinque bambini:

 

Or signori in silenzio ascoltate
è una storia angosciosa e crudel
che la cattiva sorte
ha voluto portar con sé
.

A Casalecchio di Reno è successo
cittadina ridente un dì
qualcosa è or cambiato
dal dolore che la colpì
.

Otto bimbi gioiosi ed allegri
tutti quanti in tenera età
vogliono un pomeriggio
divertirsi insieme e giocar
.

È una bella giornata di sole
ed il caldo li induce a pensar
recarsi al fiume Reno
tutti quanti a nuotar
.

Ma la giornata si trasforma ben presto in tragedia:

La corrente è violenta e insidiosa
è una trappola che scatterà
la morte è in agguato
ma nessun di lor lo sa
.

Ecco un grido Ivano scompare
l’acqua gelida non ha pietà
Mario e Salvatore
Paolo e Giacomo ucciso ha già
.

 

In occasione delle manifestazioni nazionali dei cantastorie, Dina Boldrini conosce il poeta siciliano Turiddu Bella, autore di un numero rilevante di testi per cantastorie, e instaura con lui un proficuo rapporto artistico. Nel corso di varie Sagre interpreta questi suoi testi, alcuni dei quali saranno pure incisi su dischi a quarantacinque giri e audiocassette: La rediviva di Karaci (1969), La scrofa di Dublino (1970), Diluvio (1972), I miracoli dell’ibernazione (1974), La vittoria delle donne (1975).

Con La riscossa delle donne si aggiudica, nel 1973, il titolo di Trovatore d’Italia, il più importante riconoscimento assegnato ai cantastorie italiani. Dina è la prima donna a conseguirlo.

 

La crisi che colpisce il mondo dello spettacolo popolare la costringe, negli anni successivi, ad abbandonare fiere e mercati e a dedicarsi ad esibizioni in feste e sagre popolari oppure presso circoli culturali, ma sempre nel pieno rispetto delle semplici modalità esecutive e testuali di un repertorio popolare di tradizione. Costituisce allora un sodalizio artistico con Marino Piazza, Antonio Scandellari e il figlio Gianni Molinari (Gli Allegri Cantastorie). Ancora oggi sulla breccia, è autentica trascinatrice degli spettacoli che propone con Gianni Molinari e con Giuliano Piazza, figlio di Marino. È pure autrice, in collaborazione con il figlio Gianni, di un Canzoniere a stampa, nel solco della più genuina tradizione del mondo popolare. Questi i versi iniziali di Vogliam la pace: riecheggiante una suo precedente testo sull’8 marzo, attesta la sua battaglia civile per la pace e l’affermazione della parità di genere:

 

Questa canzone canto
con tanta cordialità,
un inno alla pace
tutti vogliamo innalzar;
noi siamo tutti uniti,
in tutto il mondo vogliam
pace, lavoro e libertà
per tutta l’umanità
.

Vogliam la pace
e cantiamo insieme così
noi tutti uniti
vogliamo dire ai capi così:
mai non più guerre
solo pace, lavoro e libertà,
i nostri figli un dì lor diran
in pace coi popoli siam
.

 

Fonti, risorse bibliografiche, siti

 

L. Badaracchi, La memoria in rima e in musica, in «Madre», 1 (2011), pp. 36-39

G.P. Borghi, Beatrice e le altre: improvvisazione e canto itinerante al femminile tra Otto e Novecento, in Homo Appenninicus. Donne e uomini delle montagne. Atti delle giornate di studio (Capugnano, 8 settembre 2007-Porretta Terme, 10 novembre 2007), a cura di R. Zagnoni, Gruppo di Studi alta Valle del Reno (Porretta Terme, Bologna)-Società Pistoiese di Storia Patria, Porretta Terme-Pistoia 2008, pp. 147-170

G.P. Borghi (a cura di), Dina Boldrini, in «Il Cantastorie», 14-15 (1983), pp. 3-8

G.P. Borghi-G.Vezzani, C’era una volta un treppo…Cantastorie e poeti popolari in Italia Settentrionale dalla fine dell’Ottocento agli anni Ottanta, I, Forni, Sala Bolognese (Bologna), 1988

Castellani M., Cantastorie. La ballata è finita?, in «Avvenire», 8 marzo 2009

F. Guccini (a cura di), Adelmo Boldrini e figlia Dina, in «Il Cantastorie», 14-15 (1983), pp. 11-16

M.C. Periotto (a cura di), Cantastorie al femminile, Comune di Motteggiana (Mantova), 2004 («Quaderni de Il Giorno di Giovanna». 3)

G. Piazza-P. Albertini-G.P. Borghi-G. Molinari, Piazza Marino poeta contadino, Bologna, Calderini 1995

B. Traversari, Tempi duri per i cantastorie, in «Il Resto del Carlino», 26 agosto 1968

C.S.T.B. Centro Studi di Tradizioni Popolari Turiddu Bella

Rivista Il Cantastorie

Istituto Ricerche Studi Arte Popolare“Agrigentum”

Musica Meccanica

I Nuovi Cantastorie

 

Discografia

G.P. Borghi-G. Vezzani (a cura di), I cantastorie padani, Fonoprint, Il Treppo, IT 1002 (Valzer della botte e Contrasto tra suocera e nuora)

C. Parmiggiani (a cura di), XI Sagra Nazionale dei Cantastorie, Fonit Cetra, LPP 228 (La riscossa delle donne)

La riscossa delle donne, Cantastorie emiliani, 1977/45

La pace nel Vietnam-L’8 marzo, Fonola, NP 2137

Le donne in cooperativa per applicare sui baci l’IVA, Fonola, NP 2138

La vittoria delle donne, Fonola, NP 2192

Gli allegri cantastorie, Italvox, PM 4 (audiocassetta)

Allegria con i cantastorie, Italvox, PM 5 (audiocassetta)

12a Sagra dei cantastorie a Bologna, Italvox, PM 6 (audiocassetta)

13a Sagra dei cantastorie, Italvox, PM 7 (audiocassetta)

Le canzoni dei cantastorie, Italvox, PM 9

Piazza Marino e i cantastorie Dina Boldrini e Figlio. Zirudelle e canzoni composte dal cantautore Piazza Marino, Italvox, PM 10/bis (audiocassetta)

In allegria con i cantastorie, Italvox, PM 11 (audiocassetta)

Al mond vec. Gli allegri cantastorie, Italvox, PM. 12 (audiocassetta)

I cantastorie della Cavazzona, Italvox, PM 13 (audiocassetta)

Giramondo cantastorie, Italvox, PM 14 (audiocassetta)

 

 

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           I QUADERNI DE " IL GIORNO DI GIOVANNA"  2004

Fotografia di Dina Boldrini, anni '40 del '900

Santarcangelo di Romagna 11 novembre 1992

GLI ALLEGRI CANTASTORIE: Marino Piazza, Dina Boldrini, Gianni Molinari

Dina Boldrini - Santarcangelo 2010

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SANTARCANGELO DI ROMAGNA 1992
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CASALECCHIO DI RENO 1993
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“Ti vogliamo ricordare così cara Dina... con la tua semplicità ed il tuo sorriso rivolto al pubblico che ti voleva bene e...che ti ha dato un pezzo di pane quando non avevi da mangiare, come tu dicevi prima di iniziare a cantare ....con la tua fisarmonica e la tua voce che tutti ricordano.....Nell'ultimo giorno di vita hai cantato la tua ultima canzone verso la porta del Paradiso...ma ne canterai tante altre nella piazza più grande di tutte che è quella Eterna.... Ciao Dina ti vorremo sempre bene...”.

 

Gianni Molinari