LUCIA DE ANTIQUIS

LUCIA DE ANTIQUIS ( Picinisco (FR) 1891 - Forlì 1961) è stata una delle rare donne cantastorie attive nei primi anni del Novecento. Di lei non ci sono documenti sonori e tanto meno filmati, ma solo una foto scattata al mercato di Soresina (Cremona), il 13 settembre 1916. Ritrae Lucia De Antiquis alla chitarra con il suo compagno, il violinista Romolo Bagni, e il suo bimbo di sei anni, Lorenzino, che diverrà un cantastorie molto popolare nelle piazze romagnole dagli anni ’30 in poi. La figura e la vita di Lucia rivive nei racconti e nelle interviste del figlio Lorenzo raccolte  dalla rivista Il Cantastorie in diverse occasioni e in alcune altre pubblicazioni. Lucia è figlia di un veterinario, nipote di un parroco e di un professore universitario per 30 anni sindaco di Picinisco, paese dove vive la famiglia De Antiquis. Conduce una vita agiata, suo padre, dottore veterinario e suonatore di violino per diletto, aveva insegnato ai figli ancora piccoli a suonare diversi strumenti: il mandolino, il violino e a Lucia la chitarra, organizzando una orchestrina famigliare per divertimento. I De Antiquis si trasferiscono in Inghilterra dove il veterinario pensava di avere più possibilità con il suo lavoro, cosa che non accade perché non gli viene riconosciuta la laurea e quindi non può esercitare la professione e la famiglia si trova in gravi difficoltà economiche. In queste  precarie condizioni il veterinario  litiga con la moglie,  la famiglia si separa e il padre rientra in Italia con Lucia ed un’altra figlia.

Ricorda Lorenzino:” Mia mamma tornando a Picinisco si trova prigioniera, perché la sorella maggiore si era fidanzata e poi sposata. Mia mamma era rimasta con due zie monache, quindi faceva una vita di clausura. Avviene che nel paese per Ferragosto c’è un festone che si chiama “La Madonna del Canneto” che dura una decina di giorni e per l’occasione vengono chiamate le migliori orchestre e bande musicali tra le quali quella della Pubblica Sicurezza. Era usanza che i suonatori fossero ospitati dalle famiglie  benestanti e in casa De Antiquis arriva Silvio Amadori, prima tromba nella Banda della Pubblica Sicurezza. Così Lorenzino descrive l'avvenimento:” E’ successo il cataclisma: la ragazzola prigioniera e l’irruente romagnolo l’han fatta grossa e sono scappati via con grande scandalo.” Risultato Lucia diseredata e Silvio cacciato dal Corpo.

I due giovani hanno un figlio, Lorenzo, ma non possono sposarsi dato che Lucia è ancora minorenne. Insieme intraprendono l’attività di musicisti girovaghi e fanno compagnia con il cantastorie Giuseppe Bartolommei e la sua compagna Domenica Ceccarelli organizzando spettacolini e “macchiette”.

Nel 1914 Silvio Amadori muore a causa di una polmonite e Lucia, con il piccolo Lorenzo, continua l’attività rimanendo in compagnia con Bartolommei e la sua compagna. Continuano a battere le piazze dell’area emiliano romagnola e a Carpi incontrano il violinista Romolo Bagni detto “Bagnin”.  Lucia inizia a fare coppia fissa con lui, anzi un terzetto dato che anche il piccolo Lorenzo impara ad intrattenere il pubblico nei momenti di pausa dello spettacolo e in questa formazione appaiono nella foto scattata a Soresina nel 1916. Sono gli anni della prima Guerra Mondiale e Lucia e Romolo continuano pur tra molte difficoltà la vita di cantastorie e suonatori ambulanti, attività che continuano fino a metà degli anni Venti, come testimonia sempre un ricordo del figlio Lorenzo. Successivamente si uniscono ad una compagnia di saltimbanchi circensi alternando l’attività di cantastorie a quella dello spettacolo viaggiante fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Quasi nulla si conosce del repertorio di Lucia e del suo compagno definito” un buon comico, che cantava bene”. Dato che in quegli anni era ancora  in voga il Cafè chantant o Caffè Concerto e probabile che si ispirassero anche a questo repertorio.

Di Lucia De Antiquis è ancora conservata la chitarra-lira, prezioso strumento costruito dal famoso liutaio Luigi Mozzani nel 1918 o 1919, che appare in una fotografia suonata dal figlio Lorenzo. E’ sempre Lorenzo che racconta:” Questa è una chitarra lira a 9 corde, un po’ strapazzata dagli anni e anche perché questa chitarra ha fatto la cantastorie per trenta, quaranta anni. La suonava la mia povera mamma, Lucia De Antiquis, che vediamo là nella fotografia. Ha cantato e suonato la chitarra anche lei per una cinquantina d’anni, non meno, forse più. Pur essendo figlia di un veterinario, il destino l’ha portata a fare la cantastorie.”

 

BIBLIOGRAFIA

Il Cantastorie Rivista di tradizioni popolari

G.P. BORGHI – G. VEZZANI                                                                                     

C’era una volta un” treppo” VOL. I Forni editore

 

G.P. BORGHI – G. VEZZANI                                                                                 Ascoltate in silenzio la storia - Maggioli Editore