5°CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLA MUSICA POPOLARE

9/10/11 dicembre 2011

PONTE CAFFARO (BS)

 

Con il titolo La Musica che fa muovere le gambe ! si è rinnovato l'appuntamento biennale con la musica popolare a Ponte Caffaro (BS).

Il Convegno, alla sua 5a edizione, è stato organizzato dall'Associazione Onés che vede in Gigi Bonomelli il promotore e organizzatore dell’evento. Il tema affrontato in modo approfondito e nel contempo lieve è stato quello del ballo nella musica popolare, con uno sguardo particolare sia in ambito antropologico sia in quello più propriamente spettacolare.

I lavori hanno avuto inizio con una dettagliata relazione sui balli del Carnevale di Ponte Caffaro tenuta da Lorenzo Pelizzari, musicista, studioso di tradizioni popolari e una delle anime del Carnevale caffarese.
Sono intervenuti altri qualificati relatori.

Noretta Nori, ricercatrice al Centro di Antropologia Territoriale Abruzzese (CATA) dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti che insieme ai componenti della Scuola di Tarantella di Montemarano (AV) ha relazionato su questo ballo del Carnevale, con esempi pratici eseguiti dai ballerini.

Placida Staro dell’associazione “E bene venga maggio“ che ha presentato il repertorio coreutico dei balli staccati dell’Appennino emiliano della Val Savena e aree limitrofe.

Daniele Durante, uno dei fondatori del Canzoniere grecanico salentino, il gruppo che nel ’75 ha dato il via alla rinascita della “pizzica”; ha parlato proprio di questo fenomeno che ha assunto dimensioni internazionali, ma che proprio per questo, ha subito forti stravolgimenti.

Monica Morra, dell’“Academia Arte y Flamenco” di Torino, insieme a due ballerini, è intervenuta sulla storie del flamenco dalle sue origini ai nostri giorni.

Domenico Staiti, etnomusicologo dell’Università di Bologna e studioso della cultura balcanica ha fatto conoscere con video e con la presenza di due suonatori un aspetto praticamente sconosciuto della musica rom kossovara.

Un altro intervento è stato dedicato alla musica da ballo del Carnevale della Val Resia, in Friuli.

Rispetto alle precedenti edizioni quest’anno il convegno ha presentato alcune modifiche organizzative. Il numero dei relatori è stato ridotto, in modo da consentire al pubblico di interagire con gli esperti e inoltre la partecipazione è stata allargata non solo ai gruppi di danza tradizionali, ma anche a formazioni che propongono musica folk contaminata da altri generi musicali, come nel caso degli Elvenking, gruppo folk-power metal di Sacile, in provincia di Pordenone.
Una provocazione, forse” – afferma Gigi Bonomelli presidente dell’Associazione Onès:” ma con questa proposta abbiamo voluto interpretare la musica popolare come modo di stare a contatto con la gente, e quindi anche un gruppo heavy metal comprende una considerevole fetta del mondo giovanile”.
Altra particolarità del convegno, le relazioni degli esperti che si sono avvicendate con esempi sonori, multimediali e performance dal vivo e hanno offerto momenti di riflessione concreta nel merito delle diverse tradizioni. Una visione dinamica del concetto che sta alla base della tradizione insieme a una forte apertura e una consolidata ricerca di un legame con la scuola e il mondo giovanile.

Il convegno ha permesso così di osservare tre componenti fondamentali della danza, quella didattica attraverso le relazioni degli studiosi, quella di puro spettacolo nei concerti serali su palco e infine l’avvincente coinvolgimento del territorio caffarese negli ambienti delle osterie del paese.

Le serate spettacolo dedicate all’esibizione dei diversi gruppi musicali si sono protratte fino a notte fonda con trattenimenti danzanti aperti a tutti e che hanno riscosso un grande successo.

Nell’arco delle tre serate si sono alternati sul palco e nelle osterie gruppi italiani e stranieri: “I suonatori della Val Resia” (Udine), i “Tango Tinto”, famoso gruppo formato da artisti italiani ed europei, il duo Stefano Valla e Daniele Scurati, musicisti dell’area delle “ 4 province” ( PV-GE-PC-AL) , “I Suonatori d’l’Acqua fredda” della Valle del Savena (Bologna), gli “Elvenking” di Sacile (Pordenone), i “Celibije Gashi” dal Kosovo, la “Scuola di tarantella Montemaranese” di Montemarano (Avellino) e i già citati Elvenking.