Cesare Bermani (a cura di)

Ernesto Regazzoni

Elegia del verme solitario a altre poesie scapigliate

Con un testo di Sebastiano Vassalli

Interlinea edizioni- Novara – 2022 - pp.144- € 18,00

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Domenica 27 novembre, nel pomeriggio, presso il Municipio di Orta San Giulio (NO) è stato presentato, a cura di Cesare Bermani, il volume “Elegia del verme solitario” e altre poesie scapigliate, una antologia del poeta e giornalista Ernesto Regazzoni.

La presentazione è stata accompagnata e interpretata dalla lettura di alcuni versi da parte di Laura Pariani.

Ernesto Ragazzoni è un originalissimo tipo di intellettuale e giornalista, nato a Orta, sull’omonimo lago, l’otto gennaio del 1870, da genitori benestanti. Dopo gli studi a Novara si trasferisce a Torino e nel 1900 è assunto alla “Stampa”; il lavoro di giornalista lo porta a vivere a Parigi, Londra, Bologna e Roma. Muore, consumato dalla cirrosi epatica a Torino il 5 gennaio 1920.

Regazzoni apparteneva alla scapigliatura, un movimento letterario della seconda metà dell’800, che ebbe i suoi centri a Milano e Torino prendendo il nome dal titolo del romanzo pubblicato da Carlo Righetti, con lo pseudonimo di Cletto Arrighi, "La scapigliatura e il 6 Febbraio" nel 1862. Il termine è la libera traduzione del  francese bohème (vita da zingari), che si riferiva alla vita anticonformista e fuori dagli schemi degli artisti parigina, riconosciuti per la loro disordinata chioma.

Gli scapigliati assunsero posizioni assai critiche verso la letteratura e la cultura italiana del loro tempo, dando voce al disagio e alle contraddizioni che caratterizzarono il neonato stato unitario. Per la prima volta nella cultura italiana dell’Ottocento, dichiararono il conflitto tra artista e società. La protesta degli scapigliati si manifestò in campo politico, con le accuse alla borghesia di aver tradito gli ideali risorgimentali di libertà, giustizia ed eguaglianza, opprimendo le masse popolari; in campo morale, denunciando l’ipocrisia e le menzogne della morale comune; in campo letterario, con il rifiuto sia delle tendenze patriottiche, moraleggianti ed educative del primo Romanticismo, sia d dei sentimentalismi del secondo Romanticismo. Gli scapigliati avvertono la necessità di fissare lo sguardo sulla realtà concreta del mondo che li circonda, rifiutando ogni finzione ottimistica.

Regazzoni partecipava al movimento, sorto nel 1880, per la protezione della natura battendosi contro una espansione industriale che metteva in pericolo la vita delle specie vegetali ed animali e, con grande lungimiranza preconizzava la distruzione dell’ambiente.  

Questa nuova antologia, a cura di Cesare Bermani, raccoglie inediti e testimonianze rare e mette in evidenza come Ragazzoni sia stato un anarchico anticolonialista e antimilitarista, dimenticato per molto tempo e riscoperto negli ultimi decenni. Scrive Bermani:” La poesia di Regazzoni, per essere capita, ha più di altre il bisogno di essere contestualizzata, perché è spesso poesia d’occasione, fatta per sé, per gli amici e a volte per i nemici. È quasi sempre una forma di comunicazione immediata, non pensata per la pubblicazione, ma che di sola comunicazione orale deve vivere”.

Sepolto a Piossasco, avendo già ironizzato, laicamente, in poesia sulla propria cirrosi epatica, la propria morte e le proprie esequie, lasciò per volontà che i convenuti al suo funerale si radunassero in osteria per un bel pranzo in suo ricordo.

Il libro si apre con un testo di Sebastiano Vassalli ”Un uomo celebre qualunque. Presentazione di Ernesto Regazzoni “.

La sua Elegia del verme solitario fu un cavallo di battaglia di Vittorio Gassman.  

 

 

Ernesto Regazzoni “Elegia del verme solitario” letto da Gassman - YouTube

 

Docembre 2022